Rai Fiction: i suoi cartoon fanno Bum Bum

di Il Calzino Di Bart Renato Pallavicini

lInfine l’ammiraglia è arrivata. Ha attraversato il Canal Grande – senza i rischi della grandi navi che imperversano – e ha attraccato a Palazzo Labia, sede della Rai veneziana, dove si è concluso Cartoons on the Bay. L’ammiraglia porta il nome di Rai Fiction e Luca Milano, vicedirettore della struttura, ha sparato le bordate della produzione attuale e futura. Con molte conferme e qualche novità, perché – come ha sottolineato – la Rai deve prestare una particolare attenzione al pubblico di bambini e ragazzi; ma deve gettare uno sguardo anche verso quanto di nuovo si muove nel mondo dei media, soprattutto se vuole dare spazio al talento e all’industria italiana e farla competere sul mercato internazionale. Un mercato e un’audience che riguardano un pubblico (fino ai 9 anni) di 6 milioni: il 10% della popolazione e il 6% dell’intero pubblico televisivo. Decine e decine sono le serie presentate, suddivise nei target di età di elezione della Rai: quella prescolare e quella scolare. Ne ricordiamo qualcuna: dalla Pimpa alle Winx, da Geronimo Stilton a Mia & Me; dai classicissimi Cuccioli e Cartoni dello Zecchino d’Oro (si è visto uno straordinario Lupo Teodoro) alla nuovissima Heidi in 3D; da un superclassico come Calimero, «reimportato» dopo il grande successo in Francia, a Elfoodz (si parla di cibo e si va verso l’Expo 2015). E poi, per l’età scolare, qualche avventura in più con Zorro, Jules Verne, Skeleton Story e Bum Bum, una serie di Maurizio Forestieri che racconta un dopoguerra tra Paisà di Rossellini e i Musicanti di Brema dei Fratelli Grimm. Ma la novità più interessante – annunciata da Milano – è l’aprirsi della Rai a prodotti pensati e realizzati per un pubblico di «giovani adulti»: un impegno e anche un invito, ad autori e produttori, a poporre idee e progetti per «grandi». Oltre i tanti (troppi) simpatici animaletti e fatine.

r.pallavicini@tin.it

13 April 2014 pubblicato nell’edizione Nazionale (pagina 20) nella sezione “Speciali”

fonte: L’Unità
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